L’affronto allo zio “capo bastone” fatale alla scalata di Paolo Schimizzi.

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Scalata fatale. Seppure manca da sempre la conferma ufficiale, indagini dell’Antimafia e dichiarazioni di pentiti inquadrano la fine di Paolo Schimizzi, il boss rampante della cosca Tegano sparito nel nulla dal settembre 2008, come il prezzo pagato per la sfrenata rincorsa al vertice delle gerarchie mafiose del casato guidato dallo zio Giovanni Tegano. A rafforzare questa tesi è il collaboratore di giustizia Mario Gennaro, che gli inquirenti etichettano come «esponente della cosca Tegano ed uomo di fiducia di Franco Benestare (di cui aveva curato la latitanza all’inizio degli anni 2000)», il cui stralcio dell’interrogatorio del 25 novembre 2015 è ritornato alla ribalta nell’ordinanza di custodia cautelare che nei giorni scorsi ha colpito – agli arresti domiciliari – l’ex direttrice delle carceri di via San Pietro, Maria Carmela Longo.