L’agenda rossa sparita e i misteri di La Barbera “Fra il1990 e il ’92 incassò 114 milioni di lire”

A settembre il racconto preciso, dettagliato, di un testimone ha portato i magistrati della procura nissena a perquisire le abitazioni della moglie e di una delle figlie di Arnaldo La Barbera, il superpoliziotto di Palermo morto nel 2002. Il testimone è una persona molto vicina alla famiglia dell’ex capo della squadra mobile di Palermo, ritenuto il regista del depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. «A casa dei familiari c’è l’agenda rossa di Paolo Borsellino», ha detto il teste. I carabinieri del Ros hanno effettuato perquisizioni molto accurate, l’agenda rossa non è stata trovata, ma è stata sequestrata una copiosa documentazione bancaria risalente all’inizio degli anni Novanta: sul conto di La Barbera sarebbero finiti tanti soldi, che lui stesso depositava mese dopo mese nel suo conto. «Fra il 1990 e il 1992 furono fatti versamenti per complessivi 114 milioni delle vecchie lire, 57mila euro», ha detto il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso al processo d’appello che vede imputati tre poliziotti per il depistaggio del caso Borsellino e la creazione del falso pentito Vincenzo Scarantino.