L’avvocata, l’usuraio, la vittima “Deve pagare, anche un regalo”

È un mondo al rovescio quello scoperto dalla Dda di Bari, in cui un vigile urbano paga i danni di un incidente stradale alla fidanzata di un criminale nonostante lei abbia torto, una vittima di usura chiede l’intervento del capoclan per avere più tempo dai suoi aguzzini, un’avvocata fa da intermediaria tra usurai e commercianti, un piccolo imprenditore, picchiato a sangue, anziché denunciare chi lo vessa, lo rassicura: «Perché dovrei andare dagli sbirri? Noi non siamo tipi da carabinieri ». Un mondo di omertà diffusa, venuto fuori dalle indagini della polizia, che hanno fatto finire in carcere cinque esponenti del clan Pesce-Pistilli di Andria. E che ha portato il procuratore Roberto Rossi a lanciare un appello ai cittadini alla collaborazione: «Bisogna avere fiducia nelle istituzioni e nei giudici. E ribadisco nei giudici, visto che assistiamo di recente ad attacchi non motivati nei loro confronti».