Le imprese si ribellano all’illegalità

L’idea del protocollo che vede insieme Prefettura di Reggio Calabria, Fai, (Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane) ed Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) è un modello vincente, persino in una città complessa come Reggio Calabria. A soli sette mesi dalla stipula dell’accordo, a Reggio, si è passati da 5 a 55 imprese aderenti. «Un modello già operativo, già funzionante che rende impermeabili le imprese dalle infiltrazioni ‘ndranghetistiche», sottolinea Tano Grasso, presidente Onorario Fai e primo imprenditore che si oppose, a Capo d’Orlando, al racket della mafia.