Le infiltrazioni mafiose a Furnari. Pena confermata per l’ex sindaco

Sono passati diciassette anni da quelle elezioni a Furnari. Che secondo l’accusa nel 2007 vennero condizionate da infiltrazioni mafiose del gruppo dei “Mazzarroti” in cambio dell’affidamento dei lavori alle ditte “protette”, dopo l’alluvione che colpì la zona. La sentenza di primo grado del procedimento denominato “Torrente”, che nel 2010 scaturì dalle indagini della Distrettuale antimafia e dei carabinieri del Ros su quelle consultazioni elettorali, si ebbe soltanto nel 2021 a Barcellona. Ieri invece, s’è registrata a Messina la sentenza della sezione penale della corte d’appello presieduta dal giudice Antonino Giacobello. E la sentenza parla di quattro pensati condanne, una confermata e tre ridotte, una prescrizione, e una clamorosa assoluzione rispetto al primo grado. Perché l’imprenditore di Furnari Roberto Munafò, che in primo grado era stato condannato a 7 anni di reclusione, in appello è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”.