Dal riscontro di «anomalie» alla «gestione autonoma». Così i carabinieri descrivono la conduzione del cimitero di Isola Capo Rizzuto, in località Sant’Antonino. E lo fanno nell’informativa, del settembre 2024, finita agli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro che avrebbe fatto luce sulle presunte ingerenze della cosca Arena nei lavori eseguiti al camposanto. Un modus operandi illecito che sarebbe avvenuto con la complicità di alcuni dipendenti del Comune, indicati come «uomini di fiducia» del clan. Le indagini, coordinate dal pm Pasquale Mandolfino, hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 11 persone accusate del giro indebito di denaro, avvenuto negli anni 2021-2022, per la costruzione di loculi e l’estumulazione di salme. Una riprova, secondo l’Arma, di come il cimitero rappresentasse «una delle tante bacinelle della consorteria criminale da cui distrarre cospicui capitali, derivanti dalla costruzione abusiva di loculi e cappelle».
