«Piuttosto che ritirarsi in un angolo a lamentarsi di come le nuove tecnologie stiano influenzando le nostre vite, bisognerebbe sfidarle a testa alta e prenderle a calci negli elettrodi». L’efficace ironia di Marshall McLuhan già nel 1960 ci invitava a non temere l’evoluzione tecnologica, ma piuttosto a utilizzarla a nostro favore, per fronteggiare le sfide più complesse della nostra epoca. Le tecnologie digitali, come la crittografia, le criptovalute e l’Intelligenza artificiale, stanno trasformando radicalmente il mondo in cui viviamo. Non sono, però, soltanto strumenti di progresso: anche il crimine organizzato ne sta approfittando. Lo stesso «capitale sociale» delle mafie – il network di relazioni esterne – viene continuamente svecchiato, con l’aggiunta di nuove figure professionali. Un clan di ’ndrangheta nel Crotonese, per esempio, ha assunto due hacker per investire i suoi proventi su piattaforme clandestine di trading e creare false fideiussioni.