Mafia e appalti. L’hub vaccinale fatto dai boss. Voti al candidato

I boss di Sciacca sono da sempre mafiosi imprenditori. Lo era il vecchio Salvatore Di Gangi, lo è il suo successore, Domenico Friscia, che il Gico della Guardia di finanza di Palermo ha arrestato la scorsa notte, insieme ad altre sei persone. L’ultima indagine coordinata dalla Dda di Palermo diretta dal procuratore Maurizio de Lucia ha svelato un pesante sistema di condizionamento mafioso degli appalti in provincia di Agrigento, ma anche un grande attivismo dei boss nel corso di alcune campagne elettorali. Oltre a Friscia sono finiti in manette altre persone ritenute organiche al clan: Domenico Maniscalco e due noti imprenditori, Giuseppe Marciante e Michele Russo. Manette anche per l’ex dirigente regionale Maurizio Costa (capo della protezione civile per la provincia di Agrigento, poi nominato prima della pensione alla guida del dipartimento Acqua e rifiuti), accusato di corruzione e falso in atto pubblico. Ai domiciliari sono andati invece l’ex candidato al consiglio comunale di Sciacca Vittorio Di Natale e Rosario Catanzaro, che avrebbe fatto da intermediario fra l’esponente politico e i boss per ottenere sostegno elettorale durante le Comunali del 2022.