Mafia, il sindaco indagato: non lascio.

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Altre carte e due computer sono stati sequestrati dalla Procura nell’indagine che ha gettato nella bufera Misilmeri. Il materiale, portato via dagli uffici del Comune dai carabinieri, proverebbe che il sindaco Pietro D’Aì e il vicepresidente del consiglio comunale Giampiero Marchese, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbero favorito gli interessi dei clan sui terreni edificabili del paese, cambiando le cubature ammesse e glissando sui vincoli paesaggistici.