L’affare è ghiotto, ghiottissimo. Eppure nel 30 per cento dei casi passa da affidamenti diretti, con gare-ponte celebrate senza neanche pubblicare il bando oppure con l’assegnazione del servizio tout court. La relazione dell’Antimafia sui rifiuti, approvata ieri dalla commissione d’inchiesta regionale all’unanimità, nel descrivere «un intreccio di interessi privati e pubbliche compiacenze che in Sicilia ha reso spesso il sistema dei rifiuti subalterno a quegli interessi e a quelle compiacenze» che «ricorda il sistema Montante», fotografa un sistema della raccolta dell’immondizia allergico alle gare: 90 centri, per 642mila abitanti, l’hanno assegnata direttamente, mentre 26, per altri 852mila cittadini, sono passati da una negoziazione senza bando.
