Possibile svolta nell’irrisolto caso dell’omicidio di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione ucciso il 6 gennaio del 1980. Potrebbe arrivare da un’impronta sullo sportello lato guida della Fiat 127, utilizzata dai killer per la fuga. Un reperto che fu isolato subito dopo il delitto, custodito per oltre 45 anni ma su cui non vennero fatte ulteriori analisi, in quanto, all’epoca, non esistevano le tecnologie necessarie per effettuare comparazioni biologiche attendibili. La Procura di Palermo ha ordinato un nuovo accertamento tecnico irripetibile su quell’impronta che fu considerata inutilizzabile a quei tempi. Oggi, grazie ai progressi della scienza forense, le moderne tecniche di analisi del Dna permettono di estrarre tracce biologiche anche da reperti vecchi di decenni, aprendo così una nuova strada per la risoluzione del caso. Il prossimo 12 giugno sarà avviata la procedura per la nomina dei consulenti e dei periti incaricati di effettuare le verifiche.