La procura che ne chiese l’arresto la definì «totalmente votata alla causa di Matteo Messina Denaro», disposta a tutto pur di proteggere l’ex latitante che amava come un padre – quello naturale sconta l’ergastolo per omicidio -, depositaria dei segreti dell’ultimo padrino stragista di Cosa nostra. Lei, Martina Gentile, 33 anni, la figlia della maestra Laura Bonafede per anni sentimentalmente legata al capomafia, davanti al gup ha rinnegato l’ex latitante, ammettendo di aver sbagliato a voler bene a un uomo che non lo meritava. Reale ravvedimento? Non secondo il giudice di Palermo, che ieri l’ha condannata a 4 anni e 8 mesi di carcere e uno di libertà vigilata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra.
