Messina, parlò con la polizia per scagionare il figlio: ucciso dal clan 18 anni fa.

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Stava collaborando con la polizia su un caso di omicidio in cui era stato coinvolto, a suo dire ingiustamente, il figlio, che fu fermato e poi rilasciato. È il movente, ricostruito dalla procura di Messina diretta da Maurizio de Lucia, sull’omicidio di Domenico Cutè, ritenuto appartenente al gruppo criminale del rione Giostra, ucciso con tre colpi di fucile, il 25 gennaio del 2000. L’inchiesta e le indagini della squadra mobile hanno portato anche a identificare gli autori del delitto, che sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sono i fratelli ergastolani Giuseppe e Giovanni ‘Giampiero’ Minardi, accusati di essere il primo il mandante e il secondo l’esecutore materiale dell’omicidio.