Napolitano: sì, nel ’93 la mafia ricattò lo Stato ma non ho mai saputo di accordi con i clan.

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Il testimone presidente scruta uno per uno i volti di questi giudici e racconta cosa furono per lui quegli anni. «La notte fra il 27 e il 28 luglio 1993 – e il passaggio più drammatico, più decisivo della sua deposizione – fu subito chiaro che quelle bombe erano un ulteriore sussulto della strategia stragista portata avanti dalla fazione più violenta di Cosa nostra, per porrei poteri dello Stato di fronte a un aut aut. O per ottenere benefici sulla carcerazione, o per destabilizzare lo Stato». Questo spiega, senza giri di parole, il presidente quando il pubblico ministero Nino Di Matteo gli chiede «quale fu il convincimento delle più alte cariche dello Stato nei momenti in cui scoppiavano le bombe a Milano e Roma».