Il vasto compendio probatorio di “Affari di famiglia” si fonda su una cospicua mole di intercettazioni con oggetto la cosiddetta “droga parlata”. Nelle conversazioni oggetto di indagine si evidenziano e descrivono incontri, appuntamenti e contatti tra soggetti che risultano tra di loro collegati ed hanno alla loro base lo spaccio di stupefacenti. Dialoghi spesso criptici caratterizzati da terminologie precise. Il narcotraffico sul litorale cosentino è stato oggetto di quell’inchiesta che la Dda contesta alla consorteria criminale tra Longobardi e Paola in un arco temprale di sei anni (dal 2018 al 2024). E oltre alla droga sono finite nei fascicoli dell’antimafia le estorsioni con l’aggravante mafiosa, i reati in materia di armi, l’esercizio abusivo del credito.