Più i magistrati scavano, più le piste investigative portano dritte in Calabria. L’inchiesta sul mondo ultras milanese aveva già evidenziato come il clan Bellocco era riuscito a introdursi in un sistema criminale già ben rodato, capace di drenare risorse da tutte le attività commerciali che giravano intorno allo stadio San Siro. L’onda lunga di quelle indagini, che ha decapitato i direttivi della curve di San Siro, nella giornata di ieri, ha trascinato nell’inchiesta altre sette persone: cinque finite in carcere, due ai domiciliari. Una nuova pista investigativa che porta, di nuovo, fino in Calabria, nelle province di Reggio (luogo da cui arrivano i Bellocco) e quella di Vibo Valentia, centro nevralgico dei rapporti intrattenuti da Marco Ferdico, uno degli ultras finiti in carcere nel primo troncone dell’inchiesta L’ultimo troncone dell’operazione “Due curve” riguarda una serie di estorsioni, ma porta alla luce ancora una volta le presunte entrature che i mammasantissima della curva nord dell’Inter (tra i quali c’era anche Antonio Bellocco) avrebbero avuto nei vertici societari e anche nel jet set milanese legato al calcio.
