. Ancora un maxi sequestro sull’asse Reggio Emilia-Cutro. Questa volta a finire nel mirino stato Antonio Muto, 67enne imprenditore di origine cutrese, al quale la Direzione investigativa antimafia ha disposto i sigilli su un patrimonio del valore di 10 milioni e 500 mila euro. Il provvedimento restrittivo (che segue a un altro sequestro sugli stessi beni datato 2019 che per perse d’efficacia) stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bologna su richiesta della Direzione distrettuale antimafia felsinea, che ha dimostrato la sperequazione tra il reddito e il tenore di vita dichiarato da Muto. L’uomo ritenuto un esponente di spicco della cosca Grande Aracri di Cutro.