’Ndrangheta e politica, la Procura contro le assoluzioni di “Eyphemos”

«L’impianto motivazionale della sentenza, nelle parti oggetto della presente impugnazione, si caratterizza per un errore metodologico di fondo: il cattivo governo della regola dell’oltre ragionevole dubbio. Con reiterata ostinazione, infatti, il Collegio non ha escluso affatto la ricostruzione probatoria proposta da questo Ufficio, ritenendola, tuttavia, insufficiente ad affermare la responsabilità degli imputati, senza farsi carico di verificare l’effettiva consistenza della ricostruzione alternativa affermata, talvolta senza neppure proporne una, sicchè in siffatti casi, l’assoluzione è stata giustificata per un’affermata insufficienza genetica della prova che stride con la quantità e qualità degli elementi dimostrativi, messi a disposizione del Giudice». È questo l’incipit del ricorso della Procura di Reggio, a firma del procuratore aggiunto Stefano Musolino e del sostituto procuratore Salvatore Rossello, contro la sentenza e le assoluzioni disposte dal Tribunale di Palmi nel processo ordinario “Eyphemos”.