Ci sono i nomi degli eredi dei clan di ’ndrangheta trapiantati a Milano negli anni Ottanta e Novanta. A cominciare da Giuseppe Grillo, 51 anni, cognato del boss Rocco Barbaro ’u Sparitu, accusato di essere la mente e l’organizzatore di un traffico di cocaina tra l’Italia e il Sud America. Era lui, secondo gli investigatori dell’Antimafia, quel “Putin” che nelle chat criptate gestiva quintali di coca per conto della banda di trafficanti di Buccinasco legati al potente clan Barbaro della ’ndrangheta d’Aspromonte. Tredici gli indagati finiti in carcere e tre ai domiciliari. Traffici anche con uomini campani legati al clan Di Lauro. Decisivi, per gli investigatori della guardia di Finanza coordinati dal pm Gianluca Prisco della Dda, sono stati i dati arrivati dalla cooperazione internazionale grazie al server criptato Sky Ecc, bucato a marzo 2021 dalle polizie di Francia, Belgio e Olanda.
