Nuove accuse a La Barbera. Il pentito Galatolo in aula. “Era nelle mani dei boss”

Il pentito Vito Galatolo racconta che una sera di metà anni ‘90-‘91 suo zio Giuseppe ricevette una visita molto particolare mentre stava agli arresti domiciliari: «Era Arnaldo La Barbera, lo vidi in vicolo Pipitone, dove abitavamo, era da solo», dice l’ex boss dell’Acquasanta collegato in videoconferenza da una località segreta con l’aula della corte d’appello di Caltanissetta. È il processo a tre ex appartenenti alla polizia di stato — l’ex dirigente Mario Bò e gli ex ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo — accusati di aver contribuito in maniera determinante alla creazione del falso pentito Vincenzo Scarantino, il grande impostore nelle indagini sulla strage di via D’Amelio. Per l’accusa, il gran regista sarebbe stato l’ex capo della squadra mobile di Palermo Arnaldo La Barbera.