Ofria “aspirapolvere” di denaro in nero con la ditta confiscata

Eseguite dalla polizia le ordinanze di custodia cautelare, è l’ora degli interrogatori di garanzia per i 15 indagati dell’operazione con cui la Dda ha dato un’ulteriore spallata alla famiglia mafiosa dei barcellonesi e respiro a un territorio in cerca di un meritato quanto sacrosanto riscatto. Secondo il teorema della Direzione distrettuale antimafia peloritana, sarebbe maturata un’appropriazione di denaro, sottraendolo dalle casse dell’impresa Bellinvia, oggetto di confisca, con l’aggravante prevista dall’art. 416-bis, al fine di agevolare l’associazione mafiosa. Impresa di cui originaria formale titolare sarebbe stata Carmela Bellinvia, madre di Salvatore Ofria, parte della cosca della città del Longano «con ruolo apicale», e che era attiva nello smaltimento di rifiuti solidi urbani e speciali, nonché commercio di ricambi e accessori per veicoli. Ditta peraltro oggetto di provvedimento di confisca. Proprio Salvatore Ofria, stando ai riscontri investigativi, avrebbe assunto l’effettiva titolarità della “Bellinvia”, coadiuvato nella gestione dalla moglie Luisella Alesci e dalla cognata Tiziana Foti, soprattutto durante la detenzione dello stesso Ofria.