Operazione Primus, c’è una scarcerazione: per il boss Di Primo cade un’estorsione

Alfio, per gli adraniti Alfredo Pisciavino, Di Primo resta in carcere. Ma il Tribunale del Riesame ha annullato una delle estorsioni che gli erano contestate. L’ordinanza è arrivata a seguito del ricorso presentato dal difensore, l’avvocato Francesco Messina. Il collegio invece ha confermato i reati di associazione mafiosa e le altre estorsioni. Di Primo è stato arrestato pochi giorni prima di Natale dai poliziotti del Commissariato di Adrano e dalla Squadra Mobile etnea nell’ambito dell’operazione Primus. Nome dedicato proprio al suo cognome, visto che è considerato il capo operativo del clan Scalisi, cellula mafiosa dei Laudani ad Adrano. Il Tribunale del Riesame ha disposto l’annullamento parziale per Dario Sangrigoli, difeso anche lui dall’avvocato Messina. I giudici della Libertà hanno ritenuto non vi fossero gli elementi per la misura cautelare per tre estorsioni contestate. Confermata nel resto invece l’ordinanza del gip. Sangrigoli quindi resta dietro le sbarre. Ha invece lasciato il carcere Vincenzo Castro.