Passati allo Stato 300 milioni di euro

Oltre trecento milioni di euro di beni che dal 2019 ad oggi sono passati allo Stato con lo strumento del sequestro e della confisca di prevenzione e antimafia. La confisca che rimane, come ci ha insegnato il compianto Pio La Torre, che ha pagato con la vita la sua intuizione e il suo impegno per l’aggressione concreta ai patrimoni mafiosi, uno strumento assolutamente fondamentale per scardinare l’operatività dei gruppi criminali e dei boss mafiosi, ma anche di imprenditori, usurai e colletti bianchi che gravitano nella “zona grigia” e spesso rimangono ai margini della visibilità investigativa. Uno  strumento questo, che si è rivelato nel tempo molto più concreto delle condanne penali nell’azzerare la capacità di agire di gruppi e singoli soggetti. Sono questi i numeri, con decine di soggetti mafiosi e non monitorati nella forbice temporale 2019-2023, del gruppo Misure di prevenzione della Procura, coordinato dall’aggiunto Vito Di Giorgio.