Patrimonio di origini sospette. Sequestrati beni per 22 milioni.

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Una ricchezza “sospetta”. Accumulata attraverso società operanti in vari settori – edilizia, raccolta dei rifiuti, produzione di caffè e birra – sia in Calabria che nel Lazio. Una ricchezza che Giuseppe Borrelli, 52 anni, originario di Altomonte e con affari messi in piedi sia nella Sibaritide che in provincia di Roma, avrebbe accumulato in modo discutibile. È questa la ragione che ha spinto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, l’aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm antimafia Alessandro Riello, a mettere sulle tracce dell’imprenditore finanzieri e poliziotti. Investimenti, parentele, rapporti di lavoro, frequentazioni, conti correnti bancari, bilanci delle varie aziende: