Patto tra due clan per il “pizzo” su un appalto all’ospedale Cardarelli

Quell’appalto all’ospedale  Cardarelli «è un’occasione mandata dal Padreterno», dice Mario Pellino, dipendente di una ditta di pulizie, parlando con Pasquale Landolfo, considerato un esponente di primissimo piano della camorra di Frattamaggiore e Frattaminore. È il 20 settembre 2017, quando le “cimici” captano il colloquio i due stanno andando al Parco Verde di Caivano per “chiudere”, secondo l’accusa, un’estorsione da 20mila euro ai danni di un imprenditore che si è aggiudicato i lavori da oltre 2,8 milioni per la realizzazione del parco urbano artistico dell’ospedale. Secondo gli investigatori, sull’affare si sono mossi «in sinergia» il clan Cimmino-Caiazzo-Basile del quartiere napoletano del Vomero e il gruppo caivanese. Le due organizzazioni camorristiche hanno stretto un patto dettato da «criteri di competenza territoriale: l’appalto era al Cardarelli, ma la ditta era di Caivano». Dunque il “pizzo” doveva essere pagato a entrambe le cosche. Il 21 settembre 2017, emerge dalle intercettazioni, Landolfo intascherà la prima tranche del pagamento, 10mila euro.