“Per noi siete soltanto spazzatura”.

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È sempre il particolare più pregnante che emerge dalle indagini a ispirare gli inquirenti nella scelta del nome da dare alle operazioni contro la criminalità organizzata. Nel caso di cui ci occupiamo oggi dietro al nome scelto, “Bokluk”, che in bulgaro significa spazzatura, ci sta il dramma vissuto da giovani donne – quattro-cinque bulgare, un paio romene – picchiate, maltrattate, costrette alla fame e a lavori forzati ma soprattutto a prostituirsi in strada vicino alla stazione centrale da una banda formata da quattro bulgari e cinque italiani che le reclutavano nel loro paese al costo di poco più di 6.000 euro.