Il mistero dell’insabbiamento dell’inchiesta mafia e appalti è tutto in un foglio di carta riemerso dall’archivio della procura di Palermo. «Si ordina la smagnetizzazione dei nastri relativi alle intercettazioni telefoniche e/ o ambientali disposte con i decreti numero…», è scritto al computer. Sotto, la firma del sostituto procuratore Gioacchino Natoli. Poi, c’è un’aggiunta a penna dopo «ordina la smagnetizzazione dei nastri», questa: «E la distruzione dei brogliacci». Natoli ha detto in commissione antimafia: «Non è la mia calligrafia, l’aggiunta è stata fatta dopo la consegna del documento all’ufficio intercettazioni per l’esecuzione». L’ha anche scritto in una mail inviata alla procura di Caltanissetta, ma è finito sotto accusa per calunnia nei confronti dell’allora dirigente dell’ufficio intercettazioni, il funzionario Dino Galati.
