Tutto sarebbe ruotato attorno alla pizzeria “Bella Italia” di Nonantola (Modena). Qui i tre componenti della famiglia Pirito, originari del Cirotano e titolari dell’esercizio commerciale, avrebbero messo in piedi un giro di affari che con la ristorazione aveva poco a che fare. I clienti, infatti, entravano ed uscivano dal locale con il cartone fumante, al cui interno però non c’era la pizza bensì cocaina. Ne sono convinti gli inquirenti che ieri hanno eseguito otto misure cautelari (tre arresti in carcere, una ai domiciliari e quattro obblighi di firma) disposti dal gip del Tribunale di Modena, Eleonora Pirillo, su richiesta del sostituto procuratore Marco Niccolini, nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Pizza Family 2”.
