“Pizzo” da 7mila euro al mese imposto a imprenditore di rifiuti.

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Ogni mese a bordo del suo furgone bianco si presentava puntuale dalla sua vittima e pretendeva il paga¬mento del “pizzo”: 7.000 euro in banconote chiuse dentro due buste gialle. Era questo il prezzo dell’estorsione che un imprenditore attivo nel settore dei rifiuti doveva pagare all’esattore del clan “Pillera-Puntina”. Ma grazie alle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia e avviate a seguito di dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Salvatore Messina – già appartenente allo stesso clan mafioso con ruolo apicale – la polizia ha arrestato Massimó Scaglione, 46 anni, pregiudicato, colto nella flagranza del reato di estorsione.