Politica, appalti e affari in mezza Europa. Così la ’ndrangheta controllava tutto.

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Un girone dell’inferno dantesco. Come la palude della Divina Commedia, un novello fiume Stige trascina nel fango e ammorba tutto nel vasto territorio fra le province di Crotone e Catanzaro dominato da una cosca, i Farao Marincola, capace di restare in penombra negli ultimi vent’anni controllando però attività economiche e politiche con interessi estesi fino alla Germania. Ci sono voluti anni d’indagini, ma alla fine la risposta dello Stato è arrivata: «Oggi gongoliamo per il risultato raggiunto, ma come calabresi siamo preoccupati…», sussurrano gli inquirenti nell’austera sala della Corte d’appello del capoluogo di regione.