“Ponte” di coca nello Stretto Il gup decide 13 condanne

Si è concluso con 13 condanne, alcune parecchio pesanti, per un totale di 143 anni di carcere, il processo scaturito dall’operazione antidroga “Broken” su un vasto traffico di droga che dalla Calabria arrivava a Messina. La sentenza è del gup Tiziana Leanza che in udienza preliminare ha deciso pene che vanno dai venti anni ai quattro anni di reclusione, per il gruppo che ha scelto il giudizio con il rito abbreviato. Sono state accolte quasi integralmente la richieste formulate dell’accusa il 25 gennaio scorso, con i sostituti della Dda Liliana Todaro e Antonella Fradà, che avevano sollecitato 13 condanne. Al centro dell’operazione Broken, un gruppo che avrebbe monopolizzato l’approvvigionamento di cocaina a Messina, che poi veniva spacciata al dettaglio sia in città che a Tortorici, il centro dei Nebrodi della provincia tirrenica messinese. A fornire la sostanza stupefacente, secondo l’accusa, era un’esponente della famiglia Nirta, Paolo, ai vertici della ’ndrina di San Luca in Calabria.