Dieci anni di business indisturbato e bella vita tra grosse partite di droga in viaggio tra Barcellona e la Spagna, dove aprì un club per far fumare di tutto ai clienti “legalmente”, un bar e un ristorante. Dieci anni tra Porsche e Maserati, auto di lusso taroccate importate dalla Germania, che fruttavano parecchio grazie a giri molto particolari tra libretti falsi e iva non pagata. Era arrivato a vendere tra 13 e 14 chili di cocaina al mese. Poi tutto è crollato, quando «… a un certo punto, a partire dal 2023, avendo appreso del mio prossimo arresto, ho venduto tutte le autovetture presenti nell’autosalone». Chi lo avvertì dell’imminente cattura? Nei quattro verbali inediti e pieni zeppi di “omissis” del neo pentito barcellonese Salvatore Iannello, il 43enne coinvolto nell’operazione antidroga che ieri è stata trattata in udienza preliminare a Messina, c’è uno spaccato impressionante di cosa sia riuscito da solo ad impiantare per ben dieci anni senza che quasi nessuno se ne accorgesse.
