Il boss dopo il suo arresto dava disposizioni dal carcere al padre e alla sorella per gli “affari di famiglia”. È l’accusa contestata dalla Procura di Messina a Carmelo Pennisi, ritenuto esponente di spicco del clan mafioso dei Cintorino. Gli ordini su appalti da gestire – ricostruisce l’accusa -, diventavano esecutivi e operativi tramite suo padre Giuseppe e, soprattutto, con la sorella Clelia, che è la vicesindaca di Mojo Alcantara.
