Quella verità negata al fratello presidente.

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Sono passati quarant’anni e il primo degli italiani, il capo dello Stato Sergio Mattarella, non sa ancora chi gli ha ucciso il fratello. Non conosce nemmeno il nome del sicario, il nome di quel ragazzo «con gli occhi di ghiaccio e l’andatura ballonzolante» che la mattina del 6 gennaio 1980 sparò per sei volte e poi sparì per sempre. Un’Epifania palermitana con la “strategia della tensione” che si stava spostando dal Nord al Sud, prima le bombe nelle piazze e sui treni e poi i “delitti eccellenti”, preventivi e dimostrativi insieme, magistrati, politici, poliziotti, carabinieri, giornalisti. Il mattatoio Palermo in fondo a un’Italia che aveva paura di cambiare.