Reggio, le mani dei clan sui lavori pubblici. La Dda chiede il processo.

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Ancora una volta a braccetto ‘Ndrangheta, imprenditori e funzionari pubblici. A Reggio la Procura distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio di 17 indagati dell’operazione “Rupes”, l’indagine della Guardia di Finanza che ha scoperto un altro filone, l’ennesimo, della sinergia perversa tra esponenti di primo piano delle cosche cittadine e imprenditori collusi. Concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, intestazione fittizia – aggravati dal metodo mafioso – corruzione, reati ambientali e abuso d’ufficio: sono questi i reati contestati dal procuratore di Reggio, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto della Direzione distrettuale antimafia, Sara Amerio, ed è questo il pesante quadro accusatorio con cui affronteranno l’udienza preliminare.