Venti aziende sono finite sotto amministrazione o controllo giudiziario. Non saranno sottoposto a sequestro confisca, ma saranno bonificate dal rischio, e dalla prospettiva già delineata, di infiltrazione mafiosa con l’obiettivo di garantire la continuità dell’attività d’impresa e salvaguardare la operatività dello stesso soggetto economico. In sintesi saranno i professionisti individuati dal Tribunale a monitorare il corretto e lecito andamento e sviluppo aziendale, sbattendo la porta al rischio – evidentemente concreto e già compromesso dalla mannaia delle informazioni antimafia a carattere interdittivo – di finire nelle grinfie della ‘ndrangheta confidando, attraverso gli strumenti della vigilanza preventiva, nel futuro reinserimento nel tessuto economico legale. Con una gestione manageriale sana, lecita, libera e senza contaminazioni mafiose.