I rapporti di forza tra le ’ndrine di Reggio, gli affari dei clan di Archi a partire dall’odioso racket delle estorsioni, le dinamiche della “locale di Gallico e lo scontro intestino per la scalata al potere per la leadership mafiosa nella popolare frazione a nord del capoluogo reggino: anche questi temi sono stati trattati nelle prime dichiarazioni rese dal nuovo collaboratore di giustizia Antonio Randisi, 36enne reggino, per il pool antimafia di Reggio «personaggio riconducibile alle cosche di Archi». Da qualche settimana, poco più di un paio di mesi, sta spifferando le sue conoscenze ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, al procuratore reggente Giuseppe Lombardo, al procuratore aggiunto Walter Ignazitto ed al sostituto Nicola De Caria. Ieri l’ufficialità della notizia del suo pentimento: in avvio del processo “Gallicò”.