Roma, condanne definitive per i platiesi del narcotraffico

Ha retto pure davanti ai giudici della quarta sezione penale della Corte di Cassazione l’impianto accusatorio a carico di alcuni esponenti di primo piano del clan Marando, originario di Platì, che per diverso tempo sarebbero riusciti, secondo le accuse poi confermate nei vari gradi giudizio, a mettere “radici” nella Capitale. Facendo leva, secondo gli inquirenti, sulla forza intimidatrice della ‘ndrangheta e potendo contare su un’imponente disponibilità economica e militare, la ‘ndrina aspromontana ben radicata per anni anche in Piemonte, a Volpiano, sarebbe riusciti a mettere in piedi un vasto giro di droga nel quartiere romano di San Basilio. I giudici della Suprema Corte hanno confermato le condanne a 14 anni di carcere dei fratelli Alfredo e Francesco Marando, figlio del noto Rosario Marando e nipoti di Pasquale Marando, narcotrafficante di elevatissimo spessore assassinato anni fa, vittima di una faida familiare e il suo corpo fatto sparire.