“Sa più di tutti gli altri”. Ma al processo stragi la sua sedia resta vuota

L’attesa dura più di un’ora e nell’aula bunker gli occhi sono tutti puntati sul monitor collegato con il carcere dell’Aquila. Ma l’udienza si chiude in una manciata di minuti, perché la sedia dell’ultimo stragista rimane vuota. Matteo Messina Denaro non si presenta davanti alla corte di Assise di Appello di Caltanissetta che lo sta giudicando come mandante degli attentati di Capaci e via D’Amelio del 1992, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino con gli agenti delle scorte. «L’imputato Messina Denaro Matteo, detenuto anche per questa causa, è rinunciante», dice la presidente del collegio, Maria Carmela Giannazzo. La motivazione formale è la richiesta avanzata dall’avvocata di fiducia dell’imputato, Lorenza Guttadauro, di concessione dei termini a difesa per poter prendere visione degli atti.