San Giovanni, ingegnere ucciso era ex collaboratore di giustizia

Gli hanno sparato in faccia, nel parcheggio di un maxi store in corso Proto Pisani a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia orientale di Napoli. Ma quello di Salvatore Coppola, ingegnere di 66 anni, non è un omicidio come tanti altri. Al contrario, la storia personale della vittima lo rende a tutti gli effetti un “delitto eccellente”. E non solo perché si tratta di un professionista. Oltre 15 anni fa, Coppola aveva iniziato a collaborare con la giustizia nell’ambito di indagini sulle organizzazioni camorristiche di Napoli Est e su altre vicende, non direttamente riconducibili alla criminalità di stampo mafioso, riguardanti affari nel settore immobiliare e presunte corruzioni. Interrogato nel 2013 dal pm Henry John Woodcock, Coppola aveva raccontato ad esempio retroscena degli interessi economici e illegali che, nell’interpretazione che all’epoca fu data dagli investigatori, erano legati agli investimenti e alla speculazione edilizia ed immobiliare riferita alla periferia Est della città e alla parziale ristrutturazione avvenuta attraverso investimenti riguardanti in particolare il settore immobiliare.