Sequestro da 6 milioni ai danni di un “imprenditore” delle ’ndrine

Le “mani” dello Stato sui beni immobili milionari gestiti nel Nord Italia da persone ritenute vicine a famiglie di ‘ndrangheta. Ammonta, a circa 6 milioni di euro il valore dei beni sottoposti a sequestro in Lombardia, nell’hinterland milanese, al reggino Pietro Paolo Portolesi, 52 anni, originario di Platì. Per i magistrati antimafia della Dda di Milano e per i funzionari della Dia del capoluogo lombardo, Portolesi per evitare di essere colpito da misure di prevenzione, avrebbe nascosto le sue attività dietro il paravento della figlia e di altri prestanome, intestando loro le sue aziende. In questo modo, nonostante il suo passato, il platiese era riuscito ad ottenere numerosi subappalti nei comuni del Milanese. Commesse nel riciclo dei rifiuti edili all’Ortomercato, nei cantieri della tangenziale di Novara e anche del sito allo scalo ferroviario di Porta Romana dove è in costruzione il villaggio olimpico in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.