Salvatore De Cicco, inteso come “Sparami in petto”, scomparve per lupara bianca nel settembre 2001. Venne attirato in “trappola” e assassinato a colpi di pistola nelle campagne di Crucoli. Il suo cadavere non è mai stato ritrovato. Sulla sua tragica fine hanno reso articolate confessioni due collaboratori di giustizia: Nicola Acri, detto “occhi di ghiaccio” ex giovane boss in ascesa di Rossano e Ciro Nigro, esponente di spicco delle cosche coriglianesi. I due ex malavitosi, condannati in primo grado con rito abbreviato a 7 anni, hanno svelato i retroscena del delitto. Un omicidio per il quale, sempre con rito alternativo, sono stati inflitti in primo grado 30 anni di reclusione a Giuseppe Spagnolo, uomo di spicco delle cosche di Cirò Marina e conosciuto negli ambienti della criminalità organizzata come “Peppe u banditu”. Spagnolo è considerato l’esecutore materiale del crimine.
