Sigilli ai beni archeologici del mercante vicino al boss. «Ha finanziato la latitanza di Messina Denaro»

Ufficialmente è un imprenditore e un mercante d’arte, ma per i magistrati, per anni, ha finanziato la latitanza di Matteo Messina Denaro e ha trafficato in reperti archeologici. Accuse costate a Giovanni Franco Becchina, 85 anni, originario di Castelvetrano, ma residente in Svizzera dove ha avuto una galleria d’arte, prima un sequestro di beni milionario, ieri il sequestro di svariate anfore di epoca tardo romana e di un basamento di marmo di età ellenistico-romana, tutti ritenuti di ingente valore. «Emergono numerosi indizi riguardo alla sua pericolosità, caratterizzata dall’essere un soggetto che trae il proprio sostentamento, dalla propria attività di trafficante internazionale di reperti archeologici», hanno scritto i giudici delle misure di prevenzione, accogliendo la proposta di sequestro della Procura di Palermo.