Stavolta la Dda di Bologna ha colpito gli affari del presunto clan di ’ndrangheta legato ai Grande Aracri, che avrebbe messo radici in Emilia. Gli investigatori dei carabinieri coordinati dal procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso sono convinti infatti di aver messo le mani sul patrimonio di società e attività commerciali che sarebbero riconducibili alla costola emiliana della cosca di Cutro capeggiata da Nicolino Grande Aracri.
