Sigilli antimafia tra Cutro e l’Emilia.

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La Dda di Bologna non molla la presa sugli affari di imprenditori, piccoli e grandi, considerati espressione del presunto clan di ’ndrangheta che i cutresi trapiantati in Emilia avrebbero organizzato sulle sponde del Po. Dal gennaio 2015 (quando venne alla luce la maxinchiesta “Aemilia”), arresti e sequestri di beni si susseguono senza soste sull’asse Reggio Emilia-Cutro. L’ultimo in ordine di tempo, quello eseguito ieri mattina dai militari del Comando provinciale Carabinieri di Modena, in collaborazione con i Carabinieri del Reparto operativo provinciale di Crotone.