“Sull’omicidio Borsellino un depistaggio di Stato”.

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«Vincenzo Scarantìno subì un pressing asfissiante – ripete il pubblico ministero Stefano Luciani – venne anche torturato nel carcere di Pianosa. Era sfinito quando disse che voleva collaborare con a giustizia». Nell’aula bunker dove sono stati processati i boss delle stragi, oggi sotto accusa ci sono alcuni uomini delle istituzioni, la procura di Caltanissetta li chiama in causa per la più infamante delle imputazioni “concorso in calunnia”, per aver tenuto lontana la verità sulla bomba che il 19 luglio 1992 travolse Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, attraverso la costruzione di in falso pentito che ha accusato degli innocenti.