Tommy Parisi, la sua tv e la caccia alle frequenze

Voleva una televisione tutta sua Tommy Parisi, il figlio cantante di Savinuccio boss di Japigia, che per anni ha cercato di ripulirsi l’immagine calandosi nei panni del neomelodico. La Dda e la Polizia gli sono state appresso per anni e il 26 febbraio l’hanno fatto finire in carcere, considerandolo longa manus del padre sul territorio. Fra i beni sequestrati ieri ci sono due aziende che vengono ritenute a lui riconducibili, la Raro e la Torregina (che commercializzano alcolici e caffè), e anche l’Arca Puglia srl, che ha come oggetto “attività di programmazione e trasmissioni televisive”, intestata al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede. Quest’ultimo è uno specialista del settore, in cui lavora da anni, finito nelle indagini dell’Antimafia grazie alle intercettazioni delle conversazioni di Tommy, del quale viene considerato un prestanome. Entrambi sono indagati per trasferimento fraudolento di beni in relazione sia all’apertura della società Arcasia all’acquisto di due fabbricati a Barletta a essa intestati. Era lì che aveva sede la tv, per qualche tempo visibile al canale 190 del digitale terrestre e oggi soltanto via web.