Soldi e droga, dall’Italia al Sud America, andata e ritorno. E se tra criptovalute e banche clandestine cinesi il denaro viaggia con sistemi sempre più sofisticati e utili ai narcos, i canali della droga restano gli stessi da anni: navi, aerei, corrieri che ingoiano gli ovuli. E tutte le strade portano a Roma: lo dice la Direzione Centrale Servizi Antidroga, nell’ultimo report. Lo stesso che ricorda, ad esempio, di come l’aeroporto di Fiumicino, come negli ultimi 10 anni, sia stato lo scalo italiano in cui è arrivata la maggior quantità di cocaina per via aerea. In Italia nel 2023 sono atterrati 130 chili di polvere bianca. Il 67,04 per cento è sbarcato a Fiumicino, 87,49 chili. Per capire: il secondo scalo per arrivi di carichi di droga è Malpensa con 24,87 chili. E si parla solo dei sequestri, dei corrieri fermati, un costo che le mafie mettono a bilancio come imprevisto dell’attività. La droga arriva dal Brasile (44,83 chili, il dato italiano) e dal Perù (41,22 chili). Ma anche dalla Repubblica Dominicana (10,91 chili) e dall’Argentina (10,42 chili).