Volevano uccidere un pm antimafia.

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«A quel pm gli sparo quattro colpi in faccia». È così che il 34enne Nicola Russo, esponente del clan dei Casalesi arrestato ieri dalla Squadra Mobile di Caserta, si esprimeva nel 2015 in un’intercettazione ambientale a proposito dell’allora sostituto procuratore della Dda di Napoli Cesare Sirignano (oggi in forza alla Direzione Nazionale Antimafia, ndr). La circostanza è emersa nell’ambito dell’indagine dell’Antimafia partenopea – coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – che ha portato all’arresto di Russo e di altre otto persone con l’accusa di far parte di un gruppo legato alla famiglia Bidognetti famiglia nel cui interesse Russo avrebbe gestito tra agosto e novembre 2015 gli affari illeciti nel comune di Castel Volturno.