Ennesima intimidazione nella cittadina di Fabrizia. La vittima dell’attentato incendiario è Antonio Tassone, 72 anni, titolare di un’impresa boschiva. I danni ammonterebbero a 10mila euro
località: Fabrizia
Ancora fiamme del racket.
Ancora fiamme del racket.
Dopo l’attentato di Pasqua, gli emissari del racket tornano ad accanirsi contro l’impresa boschiva di Gennarino Cirillo. Ingenti i danni. L’imprenditore si è sfogato dicendo: ‘Se devo continuare a queste condizioni chiudo e me ne vado’.
Armi e danneggiamenti a scopo d’estorsione.
Armi e danneggiamenti a scopo d'estorsione.
Due persone, Antonio Mamone e Fernando De Masi, sono stati arrestati dai carabinieri. Entrambi risultano indagati per reati in materia di armi. Mamone anche in concorso in tentativi estorsivi.
Cinque minuti di fuoco: bombe contro gioielleria, bar e farmacia.
Cinque minuti di fuoco: bombe contro gioielleria, bar e farmacia.
Notte di fuoco a Fabrizia. Il racket delle estorsioni è tornato a farsi sentire con un triplice attentato dinamitardo. Tre ordigni, nel giro di cinque minuti, hanno creato danni in altrettanti esercizi commerciali. Convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
‘Paga, o ti succederà qualcosa di grave…’.
'Paga, o ti succederà qualcosa di grave...'.
Prima i colpi di fucile, poi la lettera con l’inquitante messaggio. Nel mirino dei postini del pizzo, è finito, per la seconda volta in pochi mesi, il farmacista Luigi Patti.
Natale al tritolo per un bar-ristorante.
Natale al tritolo per un bar-ristorante.
Attentato di natura quasi certamente estorsiva nei confronti di un bar-ristorante. Una bomba è stata piazzata e poi fatta espplodere davanti ad una delle serrande del locale. I danni ammontano ad oltre 100mila euro.
L’imprenditore Latassa non chiuderà l’azienda.
L'imprenditore Latassa non chiuderà l'azienda.
Tranquillizzato dal questore e dal prefetto, Giacomo Latassa non chiuderà la sua azienda. L’imprenditore, continuamente oggetto di avvertimenti da parte del racket, aveva scritto un’accorata lettera al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio denunciando la grave situazione
L’imprenditore Latassa non chiuderà l’azienda.
L'imprenditore Latassa non chiuderà l'azienda.
I cancelli della fabbrica dell’imprenditore Latassa rimarranno aperti, scongiurando cosi’ il licenziamento dei dipendenti e la vittoria del racket. Sono scesi in campo, infatti, i massimi vertici istituzionali dopo l’accorata lettera dell’imprenditore al presidente della repubblica e al presidente del consiglio.
La mafia sul collo. ‘Chiudo l’azienda’.
La mafia sul collo. 'Chiudo l'azienda'.
Dopo le continue intimidazioni nei confronti della sua attività, l’imprenditore Giacomo Latassa scrive ai massimi organi istituzionali del paese per non essere lasciato solo nella sua battaglia contro il racket.
